Presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile proseguono i lavori del Comitato Operativo al fine di assicurare il coordinamento degli interventi delle componenti e delle strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile. Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale, al momento 93.187 persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 132.547 i casi totali.

Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 28.469 in Lombardia, 13.051 in Emilia-Romagna, 10.545 in Piemonte, 9.722 in Veneto, 5.301 in Toscana, 3.706 nelle Marche, 3.300 nel Lazio, 3.117 in Liguria, 2.698 in Campania, 2.115 in Puglia, 1.815 in Sicilia, 1.838 nella Provincia autonoma di Trento, 1.396 in Friuli Venezia Giulia, 1.425 in Abruzzo, 1.260 nella Provincia autonoma di Bolzano, 872 in Umbria, 819 in Sardegna, 722 in Calabria, 567 in Valle d’Aosta, 262 in Basilicata e 187 in Molise.
Sono 22.837 le persone guarite. I deceduti sono 16.523, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.

Calano ancora i malati di coronavirus ricoverati nelle terapie intensive: sono 3.898 i pazienti nei reparti, 79 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1.343 sono in Lombardia. Dei 93.187 malati complessivi, 28.976 sono poi ricoverati con sintomi – 27 in più rispetto a ieri – e 60.313 sono quelli in isolamento domiciliare. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile. Sono 16.523 le vittime dopo aver contratto il coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 636. Domenica l’aumento era stato di 525. Le persone guarite sono 22.837, 1.022 in più di ieri. “I dati confermano sostanzialmente il trend confortante che vediamo da qualche giorno, per efficace misure di contenimento”. Così Luca Richeldi, pneumologo del Policlinico Gemelli e membro del Comitato tecnico scientifico (Cts) in conferenza stampa alla Protezione civile. “I dati che vediamo sono meno allarmanti e l’andamento che vediamo – ha detto Richeli – ci deve essere di conforto, ma non ci deve far ridurre il livello di allarme” poiché anche oggi si segnalano duemila malati in più e 600 morti.

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ultimo aggiornamento: 06-04-2020


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